LA CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA

  • Home
  • Articoli
  • La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

LA CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA

  • di Emanuela Boille
  • 10 Maggio 2014

Parlare oggi di famiglia include anche fare il punto sullo status sociale di un componente spesso presente nelle strutture familiari, il minore.
Il Novecento ha visto l'emergere la questione femminile e la questione dell'infanzia. Vediamo innanzitutto il significato di questa parola, infatti sappiamo che il nostro linguaggio veicola delle strutture di pensiero e degli assunti che sono comuni alla comunità dei parlanti la stessa lingua. L'origine della parola infanzia si collega a fari, un verbo che esisteva nel latino più arcaico con il valore di parlare in maniera compiuta con rigore logico, coerenza e solennità. La stessa radice si ritrova anche nel greco antico con simile significato, da cui deriva il termine italiano profeta. In latino il prefisso in indica la negazione, quindi in-fans, significa muto. In particolare il termine infans esprime il non-fari e non indica l'incapacità fisica di parlare bensì l'incapacità di esprimersi in modo logico e coerente. Quello che intendiamo con infanzia oggi è il risultato di un lungo percorso dello sviluppo sociale, culturale e relazionale dell'uomo. Per alcuni decenni c'è stato un vivo confronto tra le diverse discipline - scienze storiche, scienze sociali, scienze psicologiche, scienze statistiche - che a vario titolo si occupano di infanzia. Si è poi giunti ad integrare i vari apporti in maniera sufficiente a tracciare alcuni punti fermi. Il riconoscimento all'infanzia dello status di categoria sociale, come componente permanente, strutturale e specifica della società, è recentissima, parliamo degli ultimi venti anni (indicato su scala mondiale come New social chilhhood studies) per superare la generale invisibilità dei bambini nel contesto sociale, da cui il ritardo storico e statistico oltre alle lacune sia sociologiche che psicologiche. Questi studi intendono l'infanzia come una condizione permanente all'interno della società di cui è un gruppo a sé stante in relazione con altri gruppi sociali. Non si tratta più di adulti in formazione, incompleti ma di attori sociali titolari di diritti, quindi una nuova prospettiva giuridica. Circa venti anni fa si è realizzata, infatti, una rivoluzione culturale che ha riguardato i diritti dei bambini: il 20 novembre 1989 è stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la “Convention on the Rights of the Child (CRC)”, testo giuridico universalmente riconosciuto, diventato la fonte di ogni ambito di riflessione e azione nei confronti dei bambini. In Italia è stata recepita nel 1991 con la Legge 176. La “Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” è il trattato sui diritti umani maggiormente ratificato al mondo, praticamente da tutti gli Stati meno due: Stati Uniti e Somalia.
La CRC ruota intorno a chiari principi fondamentali e trasversali:

  • il principio di non discriminazione (art. 2), secondo cui i diritti sanciti dalla CRC si applicano a tutti i bambini e ragazzi senza alcuna distinzione;
  • il principio del superiore interesse del minore (art. 3), secondo cui in tutte le decisioni relative ai minori una considerazione preminente deve essere data al superiore interesse del minore;
  • il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6), secondo cui bisogna garantire la sopravvivenza e lo sviluppo oltre che la vita;
  • il principio di partecipazione e rispetto per l’opinione del minore (art. 12), secondo cui i bambini e i ragazzi devono essere ascoltati e la loro opinione deve essere presa in debita considerazione, soprattutto per le situazioni che li riguardano (art. 12).

Questi principi cardine sono riassumibili in tre P: Provision, Protection, Participation.


A chi mi rivolgo

  • Bambini
  • Adolescenti
  • Adulti

Modalità d'intervento

  • Individuale
  • Familiare
  • Di coppia
  • Di gruppo

Di cosa mi occupo

Emanuela Boille

Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Lazio n° 3983

Sede: Via Roma 8, 00046 Grottaferrata (RM) | Via Zara 13, 00198 Roma

Partita IVA: 10483731005

declino responsabilità | privacy | codice deontologico

emaboille@yahoo.it

AVVISO: Le informazioni contenute in questo sito non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi. I consigli forniti via web o email vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento. La visita psicologica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.

©2015 Tutti i testi presenti su questo sito sono di proprietà della Dott.ssa Emanuela Boille .
Ultima modifica: 14/03/2016

© 2016. «powered by Psicologi Italia». E' severamente vietata la riproduzione, anche parziale, delle pagine e dei contenuti di questo sito.